Il Riformista ha messo a nudo, in un breve rapporto puntuale, alcuni dati agghiaccianti che sintetizzano lo sfacelo della nostra Sanità pubblica. Probabilmente leggerli ci da la dimensione di quanto accade, nel silenzio mediatico: negli ultimi venti anni siamo passati da 770 a 516 ospedali pubblici e il numero dei posti letto ogni 1000 abitanti è passato dai 5,8 del 1998 ai 3,1 degli ultimi anni (la Germania ne ha 8, la Francia 5).
L’Italia è anche agli ultimi posti dei Paesi OCSE per fondi utilizzati in ambito sanitario: la spesa pro capite è inferiore a 3.000 euro l’anno, a fronte dei 7.300 euro della Germania e dei 6.115 della Francia. A ciò si aggiunge l’allarmante primato dei medici nella fascia d’età 55-64 anni, con il 53,3% dei sanitari over 55 a fronte di una media OCSE del 34%. Inoltre, se tra il 2000 e il 2022 hanno scelto di lavorare all’estero quasi 180mila professionisti (dei quali 131mila sono medici e 48mila infermieri) circa 35.200 medici andranno in pensione entro il 2027.
Innanzi a questo disastro il Governo Meloni, anziché incrementare le risorse per il SSN ha deciso di remare in direzione diametralmente opposta, sforbiciando alla sanità ben 1.2 miliardi! Si tratta di una realtà che andrebbe affrontata invece di nascondere la testa dentro la giacca, facendo finta di nulla. Gli italiani meritano un cambio di passo immediato!