Il Governo deve spiegare agli italiani in che modo intende intervenire per reperire le ulteriori risorse necessarie per la realizzazione di tutte le strutture originariamente previste, e nei tempi previsti, volte a potenziare l’assistenza sanitaria territoriale. È ciò che ho chiesto al Ministro della salute, intervenuto in Aula in occasione del question time odierno, per rispondere ad ad un’interrogazione a mia prima firma.
Ricordo che l’Esecutivo si è impegnato ad utilizzare 3 miliardi di euro per realizzare 600 Centrali Operative Territoriali entro il 2024, nonché 1.350 Case della Comunità e 400 Ospedali di Comunità entro il 2026. Eppure, come ho ribadito al Ministro, questi progetti – come deliberato dalla Corte dei Conti – dovevano essere approvati già entro il 31 marzo 2023. Al netto della responsabilità delle Regioni, delle province autonome e delle Asl, è evidente che il Ministero della Salute sia la diretta responsabile del forte ritardo che si sta registrando. Questa inerzia danneggia 60 milioni di italiani dal momento che, ad esempio, la carenza di Case della Comunità ha portato ad un incremento dei costi della spesa sanitaria per i cittadini di oltre il 66%.
Come se non bastasse, il Ministero sforbicerà tutti i progetti inizialmente previsti, riducendo il numero delle Case di Comunità da 1.350 a 936, mentre gli Ospedali di Comunità passano da 400 a 304 e Centrali Operative territoriali (COT) non saranno più 600 ma 524. Tutto ciò è intollerabile e trovo assurdo che si continui a depotenziare la Sanità del nostro Paese, soprattutto alla luce della necessità di potenziare la medicina territoriale.