Mentre l’Europa ha acceso già da anni i riflettori sulla salvaguardia del diritto al lavoro, attraverso direttive mirate contro lo sfruttamento e il sostegno a provvedimenti come il salario minimo, in Italia stiamo marciando al contrario. Anzi, siamo così assuefatti dall’attuale funzionamento del mondo del lavoro, che nemmeno ci meravigliamo più se:
- più della metà degli occupati italiani è obbligata a lavorare in orari “antisociali” (cioè di notte o nei festivi o di sabato).
- più di un lavoratore dipendente su sei fa straordinari non pagati.
- un occupato su cinque non chiede permessi dal lavoro per non indispettire la dirigenza. (fonte: Istituto nazionale per l’analisi delle politiche pubbliche, 2023)
🇮🇹Innanzi al grido di dolore che si leva da milioni di lavoratori italiani sfruttati o sottopagati, mi sono sentito in dovere di portare il caso in Parlamento, sollecitando il Ministro del lavoro a rafforzare il monitoraggio degli orari effettivamente svolti nei luoghi di lavoro privati, anche attraverso strumentazioni marcatempo collegate agli ispettorati del lavoro. Inoltre, ho proposto una rappresentanza sindacale nelle aziende con un minimo di 5 dipendenti e ho chiesto al Ministro se ritenesse opportuno prevedere che le assunzioni dei lavoratori privati avvengano attraverso i centri per l’impiego, così da rafforzare i controlli sui contratti e favorire colloqui con i dipendenti assunti, almeno semestralmente.
Vi terrò aggiornati sull’esito dell’interrogazione parlamentare.