Prima il M5S, poi il Papa, ora la maggioranza degli italiani dovrà aprire gli occhi su quello che accade con la sanità.
Bergoglio ha denunciato che nel nostro Paese il ritorno del fenomeno della “povertà di salute” sta assumendo proporzioni preoccupanti, in particolar modo nelle Regioni che pagano condizioni socio-economiche più difficili.
Il Pontefice ha giustamente puntato il dito su una piaga del nostro Servizio Sanitario Nazionale: il diritto all’accesso alle cure.
Troppe persone non riescono a curarsi, faticano a permettersi visite ed esami adeguati e si trovano ad affrontare liste d’attesa interminabili.
Tutte queste condizioni fanno si che in Italia, purtroppo, non sia effettivamente garantito il diritto alla salute di tutti i cittadini, a prescindere dalla loro provenienza geografica o dal loro tenore di vita.
Viene meno un diritto sancito dalla Costituzione, peraltro l’unico che la nostra Carta definisce “fondamentale”. Si crea, insomma, un’insopportabile sanità per ricchi.
È ciò aumenterà con l’autonomia differenziata e il disegno delle assicurazioni sanitarie private di questa destra al governo