Omicidio di camorra a Torre Annunziata: La mia lettera al Prefetto

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Domenica 26 marzo un uomo di 29 anni, ritenuto dalla Polizia vicino al clan camorristico Gallo-Cavalieri, è stato ucciso davanti a una salumeria di via Plinio, in pieno giorno, a Torre Annunziata. Il 22 marzo veniva ferito un 44enne pregiudicato, mentre la settimana precedente, sempre in pieno giorno, al rione Penniniello c’era stata una “stesa” contro l’abitazione di un rampollo legato al clan Gallo-Cavalieri. Il rischio di una faida che possa insanguinare le strade della nostra città è altissimo.

La Città di Torre Annunziata ha 346 persone condannate in via definitiva per il reato di associazione per delinquere di stampo mafioso. Per una città che conta poco più di quarantamila abitanti è un numero che desta grande preoccupazione. La popolazione è spaventata per il diffondersi di episodi di microcriminalità e di illegalità diffusa. Le azioni di controllo del territorio e di contrasto alla criminalità devono essere intensificate e rese durevoli nel tempo.

Servono risorse aggiuntive per la videosorveglianza che va urgentemente potenziata e resa efficiente, come anche per la Polizia urbana che è sotto organico e ha difficoltà a tutelare la sicurezza della cittadinanza degli spazi pubblici delle città e del territorio di propria competenza. Se tra gli adempimenti previsti dal Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica si sia disposto, anche per Torre Annunziata, un rafforzamento delle misure di prevenzione e di sicurezza pubblica, ne saremmo tutti più soddisfatti. Sono certo che i prossimi giorni vedranno un impegno ancora maggiore per tutte la forze dell’ordine, alle quali va il mio ringraziamento per lo sforzo che sapranno realizzare, teso a ripristinare un clima di serena convivenza.