“Le Regioni devono adoperarsi per evitare gli sprechi” è il refrain del Ministro Schillaci. Peccato che il ministro sia un bugiardo quando non dice che gli sprechi di cui parla sono gli stessi realizzati dalle Regioni governate per la maggior parte proprio dal centro destra. E’ una conferma di quello che il M5S ha sempre sostenuto e cioè che il problema nel comparto sanitario sta nell’aver regionalizzato la spesa pubblica sottraendo la cabina di regia allo Stato bene spostare le risorse sulla prevenzione, ma sarebbe meglio anche avviare una discussione sulla prevenzione primaria che coinvolge la questione ambientale, poichè ci si ammala anche molto di più per patologie dovute ad inquinamento atmosferico delle nostre città. Non bastano più indicazioni di moral suasion, ma servono norme più stringenti e un piano nazionale di educazione alla prevenzione. Occorre una contrattazione anche in Europa sulla questione sanitaria che non può essere vista come un costo ma necessariamente come un investimento proprio in considerazione del mutato scenario epidemiologico e i rischi che potremmo affrontare. Ma un governo che punta a rafforzare l’industria bellica piuttosto che la sanità pubblica è credibile?
L’impressione è che il Ministro Schillaci sia un buon tecnico ma i ministri tecnici nella storia della Sanità non hanno combinato molto di buono poichè la dimensione politica ha sempre prevalso. La nostra ricetta è di ridare potere decisionale e gestionale nelle mani dei medici togliendolo alla politica dei presidenti di regione che nominano i direttori generali della sanità sulla base dell’appartenenza politica e non del merito. Lasciare il potere escatologico della cura, della salute, nelle mani dei politici anzichè dei medici è ciò che facilita gli sprechi. Finchè sarà prevalente il principio di economicità nella erogazione delle prestazioni, finchè le aziende sanitarie saranno autorizzate a comportarsi come una impresa di diritto privato e non di diritto pubblico saranno compresse le esigenze reali di cura. Continua a mancare in questo Governo e nel Ministro una visione di sanità pubblica. Nel momento in cui concediamo all’ideologia neoliberale e quindi alle Destre che sono nel governo, la facoltà di negoziare il diritto inalienabile alla salute, la sanità pubblica è morta.