Questa mattina, a Montecitorio, abbiamo incontrato una delegazione del Movimento OPZIONE DONNA. Un incontro proficuo e costruttivo, durante il quale abbiamo ascoltato le grandi difficoltà che la norma inserita dal Governo Meloni in legge di Bilancio, che di fatto trasforma tale misura in “Discriminazione Donna”, sta provocando a migliaia di lavoratrici che avrebbero voluto uscire anticipatamente dal lavoro ma che ora non potranno farlo.
Quella dell’Esecutivo non è stata una decisione meramente contabile, ma anche e soprattutto politica, figlia di un’ideologia sbagliata. Una visione secondo cui se una donna non ha figli, o non ha potuto averne, va relegata in secondo piano. Come M5S, durante il passaggio parlamentare della Manovra abbiamo provato a modificare la norma su OPZIONE DONNA, trovando però una chiusura totale del Governo. Non intendiamo arrenderci. Pertanto, presenteremo un emendamento al decreto Milleproroghe per reintrodurre i precedenti requisiti anagrafici (58 anni per le lavoratrici dipendenti e 59 anni per quelle autonome) ed eliminare gli altri vincoli che sono stati introdotti, sanando così questa ingiustizia.