Dal Ministro Zangrillo non una parola su lavoratori esternalizzati

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Ci sorprendono le considerazioni fatte dal ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, in risposta ad una nostra domanda sulla tendenza della PA ad esternalizzare servizi che il pubblico potrebbe e dovrebbe svolgere. In tale contesto, il ministro ha saltato a piè pari un aspetto, certamente non irrilevante: quello dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori esternalizzati. La riduzione del costo del lavoro, una delle principali ragioni che storicamente hanno animato questo processo, colpisce principalmente loro, come dimostrano i casi degli Operatori socio-sanitari (Oss) o dei vigilantes. Auspichiamo che Zangrillo sia a conoscenza di ciò e che tale tendenza venga progressivamente ridotta. Nel sostenere la necessità di coinvolgere i privati nella PA, Zangrillo ha tirato in ballo il Rdc, sostenendo che sarebbe servito un maggiore coinvolgimento delle Agenzie per il lavoro per far funzionare le cose dal lato delle politiche attive. Anche in questo caso, colpisce la scarsa conoscenza del tema da parte del ministro: le Apl iscritte all’albo informatico e autorizzate dall’ANPAL già possono svolgere attività di mediazione tra domanda e offerta di lavoro per i beneficiari di Rdc, e in loro favore viene riconosciuto il 20% dell’incentivo appannaggio dei datori di lavoro. In ultimo, ci troviamo costretti a correggere Zangrillo circa la percentuale di coloro che hanno trovato lavoro tramite le Agenzie private: non il 34%, come da lui sostenuto, ma un ben più contenuto 6,4% secondo quanto rilevato dall’INAPP. Auspichiamo che, nelle prossime occasioni, il ministro sia più preciso di quanto non lo è stato oggi.