Oggi ho incalzato il Ministro Lollobrigida su un tema delicato che grazie al Movimento 5 Stelle non è rimasto relegato nel buio della Commissione competente, approdando in Aula, dove è stato oggetto di un acceso dibattito parlamentare: mi riferisco alla tematica della carne coltivata. L’occasione è stata propizia per chiedere spiegazioni relativamente alla bocciatura di un nostro emendamento che avrebbe permesso di fare ricerca pubblica finalizzata allo studio della carne coltivata, con particolare riguardo alla sicurezza alimentare, all’impatto ambientale e a quello sulla salute umana.
L’ennesimo passo falso di quest’Esecutivo che a parole si professa vicino al mondo nella ricerca, salvo poi peccare di incoerenza nella pratica. E proprio su questa carenza di onestà intellettuale ho fortemente richiamato il ministro Lollobrigida in Aula, che si è permesso di affermare che l’Italia non ha paura della ricerca e che la stessa è un elemento cardine per il governo. Come si può affermare che la ricerca ha un ruolo centrale per questo governo, quando l’esecutivo nega la possibilità di fare ricerca?
In questo disegno di Legge la ricerca è assente, manca un atto di indirizzo politico e il nostro emendamento avrebbe permesso di aggiungere questa possibilità, ma è stato bocciato. Delle due l’una: o la maggioranza non legge gli emendamenti che vota o il Ministro ha mentito. E, in tutti e due i casi, è un comportamento che lede i fondamenti della Repubblica italiana, prendendo in giro 60 milioni di concittadini.
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