È agli atti del Senato un’interrogazione parlamentare a mia prima firma in cui sollecito il Ministro della Salute affinché intervenga con misure strutturali per risolvere le criticità afferenti al payback. Come sapete, quando le Regioni sforano il tetto di spesa per l’acquisto dei dispositivi medici, le aziende fornitrici vengono costrette a risponderne, rimettendoci di tasca propria. La preoccupazione principale, ovviamente, è soprattutto per le aziende più piccole, che rischiano di licenziare i propri lavoratori, col rischio di privare i cittadini di presidi importantissimi per la salute.
La risposta del Governo, con un provvedimento recentissimo, è di soddisfare solo parzialmente le richieste di questa categoria, accordando risorse tali da coprire solo il 52% dell’importo complessivo posto a carico delle aziende fornitrici di dispositivi medici. Le piccole e medie imprese del settore, tuttavia, non hanno bisogno di mancette ma di provvedimenti strutturali volti a sanare definitivamente le criticità relative al payback.
Oltre a incrementare i sistemi di monitoraggio per verificare le spese effettuate dagli enti regionali, infatti, andrebbero anche considerate le differenze esistenti tra le varie Regioni e i relativi tetti di spesa. E, soprattutto, andrebbe accelerata la trattazione dei ddl avanti ad oggetto la disciplina del payback, come un testo che ho depositato recentemente. Non risolvere questa problematica significa privare i cittadini di una sanità efficiente e chiudere gli occhi su una crisi del settore che rischia di mandare a casa migliaia di lavoratori.