Promessa mantenuta. Questa mattina ho depositato un’interrogazione parlamentare rivolta al Ministro della Giustizia. Lo avevo annunciato lo scorso 8 giugno e dalle parole sono passato ai fatti. I fratelli Pellini, imprenditori nel business dei rifiuti, avrebbero concorso a scaricare milioni di tonnellate di veleni nelle campagne e nei canali della provincia di Napoli, traendo profitto da un vero e proprio attentato alla salute umana. Tuttavia, apprendiamo tutti con sgomento che i 222 milioni di euro confiscati ai Pellini, condannati in via definitiva a causa del disastro ambientale provocato nei territori di Acerra, Caivano, Qualiano e Bacoli (Napoli) rischiano di essergli restituiti.
I giudici della VIII sezione della Corte di Appello di Napoli, infatti, nonostante avessero riunito la camera di consiglio da diversi mesi, non hanno ancora emanato la sentenza che, tuttavia, va celebrata entro 18 mesi, altrimenti il tesoro confiscato potrebbe essere restituito ai condannati. Per questo motivo ho sollecitato il Ministro della giustizia gettando un faro sull’imminente e concreto rischio del dissequestro dei beni.
Pertanto, con questa interrogazione intendo sostenere le ragioni di tutti i cittadini e delle numerose associazioni ambientaliste della provincia di Napoli che meritano una giustizia rapida e certa. Gli abitanti dell’entroterra napoletano meritano rispetto e se è loro diritto chiedere a gran voce la tutela della propria salute, è dovere dello Stato non voltarsi dall’altra parte.