Lavoro: Lo Stato si dimentica degli angeli del Covid

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Lo Stato si è dimenticato degli “angeli del Covid”. È inammissibile girare la faccia dinanzi a chi durante il picco dell’epidemia Covid si è esposto duramente per salvaguardare migliaia di vite. I cosiddetti “angeli del Covid”, nello specifico i laureati in medicina e chirurgia, gli infermieri e agli assistenti sanitari iscritti ai rispettivi albi professionali che nel dicembre 2020 furono reclutati dal Commissario Straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure di contenimento e contrasto dell’emergenza SARS-COV-2 sono ad oggi senza contratto. Come M5s attraverso un’interrogazione del consigliere Vincenzo Ciampi  denunciammo già che gli operatori dei centri vaccinali furono licenziati con un semplice “sms”. Un abominio per quei lavoratori. C’è da dire che la giurisprudenza amministrativa non prevede procedure di stabilizzazione per i contratti stipulati quando si ricorre all’istituto della “somministrazione di manodopera”, il personale contrattualizzato a seguito dell’avviso di procedura aperta per l’attuazione del piano vaccinale, pubblicata nel dicembre 2022, ai sensi della normativa vigente, non può essere quindi oggetto di stabilizzazione. È chiaro a tutti che questa norma deve essere modificata e, in un’interrogazione parlamentare, ho chiesto ai Ministri della salute e del lavoro e delle politiche sociali se intendano disporre l’internalizzazione, mediante avviso pubblico e se ritengano che anche i lavoratori in somministrazione, rispondenti ai requisiti della normativa disciplinata dall’art.1, comma 268, della legge di bilancio 2022, debbano avere accesso ai benefici derivanti dalla legge sulla reinternalizzazione, come dichiarato dal capo del Dipartimento della Funzione Pubblica, ovvero se intendano adottare iniziative, anche di carattere normativo, al fine di rivedere la normativa vigente estendendo le procedure di stabilizzazione anche ai lavoratori in regime di somministrazione.