Visto com’è andata in legge di Bilancio, con Quota 103 e Opzione Donna estremamente penalizzanti per le lavoratrici e il taglio delle rivalutazioni che porterà 1.300 euro l’anno in meno nelle tasche del ceto medio, sul fronte delle pensioni non ci aspettiamo granché da questo Governo.
Auspichiamo però che, del confronto che si aprirà oggi con le parti sociali, faccia parte anche l’istituzione di una pensione di garanzia per i giovani.
Una proposta per cui il M5S si è battuto già nella scorsa legislatura, senza però trovare il sostegno delle altre forze politiche. A causa di carriere precarie e discontinue e di paghe spesso da fame, nel 2050, secondo il Censis, 5,7 milioni di ragazze e ragazzi precari e working poor rischiano di avere assegni pensionistici sotto la soglia di povertà. Non possiamo permettere che ciò accada: fin da ora va dunque costituito un fondo per finanziare tale intervento.
Vogliamo sperare che il Governo non resti immobile di fronte a questo scenario, e che non alimenti ulteriormente la precarietà del lavoro con provvedimenti inutili e dannosi.