Salute, cancelliamo le disuguaglianze con una sanità nazionale

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Giuseppe Conte da Presidente del Consiglio ha chiuso la stagione dei tagli alla sanità investendo oltre 11 miliardi durante la pandemia. Ed è un piacere iniziare con lui oggi questa nuova legislatura.

Peccato poi che sia stato vittima dell’arroganza di chi fece cadere quell’esecutivo interrompendo il percorso virtuoso del M5S che voleva stabilizzare quelle risorse sia nella sanità che nella scuola con i 10 miliardi investiti durante la pandemia per ridurre le classi pollaio.

Oggi al convegno di Gimbe, a cui sono stato invitato da senatore, hanno ricordato quegli investimenti nella sanità e non posso che essere d’accordo con il presidente Cartabellotta quando dice che l’autonomia differenziata, che vorrebbe tanto la Lega, non servirà ad incrementare posti di lavoro ma servirà solo ad aumentare le disuguaglianze tra il nord ed il sud.

Veniamo da una legislatura dove si è fatto tanto lavoro sulla definizione dei livelli minimi essenziali, anche se mancano quelli regionali.

Bisogna continuare, bisogna riformare la Costituzione per ottenere una sanità unica nazionale e stessi diritti alla salute per tutti e non 21 sistemi regionali differenti o addirittura diritto alla salute in funzione del reddito.

Sono queste enormi disuguaglianze che non sono degne di un paese del G7 e che dobbiamo cancellarle subito